Europa

#UnViaggioVintage: la mia Parigi

Febbraio 2009.

Parigi.

Un viaggio che alla fine tanto vintage forse non è ma che, nel rivedere le foto, mi emoziona forse più di tutti gli altri messi insieme. Vintage perché è impossibile per me non pensare a quante cose siano cambiate da allora. Ricordo che era il periodo del mio stage pre-laurea in un’agenzia di viaggi e, siccome il mio compito era quello di sistemare i cataloghi negli scaffali, io piuttosto quei cataloghi li sfogliavo. E sognavo. C’era un compleanno da festeggiare e volevo stupire. Ed ecco l’ansia da prima prenotazione online, il terrore di perdere in qualche modo i risparmi da povera studentessa universitaria e, alla fine, l’eccitazione nel cliccare per la prima volta su quel magico tasto PRENOTA… inconsapevole di quante altre volte lo avrei fatto in seguito.

Louvre

Primo viaggio insieme. Dove vuoi andare se non nella super romantica Parigi? A lui non sembra vero ed io tocco il cielo con un dito per l’ottima riuscita del regalo. Ricordo con tenerezza infinita questo viaggio: il suo primo volo in aereo e il decollo stringendo forte i braccioli del sedile ma, soprattutto, ricordo la mia assoluta ignoranza sul come fare un bagaglio. Fatto sta che poi ho riempito un mega-valigione per soli 5 giorni di viaggio e ripensandoci rido visto che oggi 5 giorni ce li faccio entrare tutti in un bagaglio a mano (lasciando lo spazio per i regalini del ritorno).

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Già, il mio viaggio a Parigi risale a “soli” 6 anni fa ma per me è vintage al 100%. Lo sono io, con quel viso da bambina incorniciato da cerchietti e fiocchi improbabili e gli occhi che incontrano il mondo per la prima volta. Lo è la mia prima Canon digitale da pochissimi megapixel che a me sembrava un prodigio della tecnologia. Lo è il fatto che una sera dimentichiamo di metterla in carica e il giorno dopo, a Disneyland Paris, muore di colpo mentre ci troviamo nel labirinto di Alice nel Paese delle Meraviglie; i nostri vecchi cellulari fanno foto orrende ed ecco il panico nei nostri occhi. Soluzione? Si va in un negozietto e si comprano ben 2 Kodak usa e getta.

Più vintage di così?

brucaliffo

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E’ vintage il ricordo un po’ sbiadito che ho di una città che ho amato fin dal primo istante. E’ vintage il familiarizzare per la prima volta con una mappa e il batticuore nel trovarmi ai piedi della Tour Eiffel (scoprendo che è marrone, e sui cataloghi questo mica si nota), mozzafiato quando cala la sera. Ricordo il freddo pungente di metà febbraio (e i vestiti assolutamente inadeguati che mi ero portata) e la meraviglia delle luci che illuminano la città vista dall’alto, spaccata in 2 da una Senna nera come la notte.

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Senna by night

E poi ancora il Museo del Louvre, enorme, che mi fa scoprire che nella mia fantasia era tutto molto più grande rispetto alla realtà: la Gioconda è piccina e distante mentre il meraviglioso Amore e Psiche di Canova, il mio preferito da sempre, non è maestoso e immenso come credevo. E vogliamo parlare del Museo d’Orsay? Lui sbadiglia mentre lo trascino in estasi tra le sale con gli occhi luccicanti di meraviglia: tutte quelle tele viste fino ad allora sui libri di storia dell’arte si materializzano all’improvviso e mi fanno sospirare; oggi però maledico quella mania – fortunatamente persa – di fotografare ogni quadro dopo averlo osservato (e che mi fa ritrovare oggi centinaia e centinaia di megabyte occupati sull’hard disk).

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E ancora le mie foto storte sull’Avenue des Champs-Élysées, la colorata Fontana Stravinsky purtroppo spenta, la passeggiata fino al cimitero del Père-Lachaise per lasciare un bacio sulla tomba di Oscar Wilde, i gargoyles della Cattedrale di Notre-Dame, il non sapere dove andare a mangiare e finire in un McDonald’s (ebbene sì, chiamiamoli gravi errori di gioventù), il Moulin Rouge visto fino ad allora solo in uno dei miei film preferiti e i tentativi imbarazzanti di fare foto romantiche.

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moulin-rouge

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Solo 6 anni… eppure sembrano un’infinità. Chissà come sarebbe tornare oggi a Parigi e riviverla con nuove consapevolezze, il cuore cresciuto e gli occhi un po’ più pieni?  Spero davvero di scoprirlo presto 🙂

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#UnViaggioVintage è una bellissima iniziativa di Monica di Alla Ricerca di Shambala. Sono curiosa di leggere anche i vostri racconti!

33 Comments

  1. Leggo questo post e mi si imprime un sorriso carico di nostalgia sul viso. Anche per me Parigi è stato il primo viaggio all’estero, da sola, con il mio fidanzato di allora. Mi riconosco in tutto, dai tentativi di foto romantiche, miseramente falliti, allo stupore davanti a tante opere che avevo sempre immaginato maestose… Che ricordi! Grazie perché li avevo chiusi da qualche parte perché facevano male e invece ora sono tornati fuori, vivi. D’altronde ne sono cambiate di cose da allora, era il 2008… credo sia ora di tornare a vederla questa magica città! 🙂

    • Erika, ma che commento fantastico!
      Sono io a dire grazie a te perché non sai quanto mi fa piacere leggere le tue parole. Si, diciamo che di acqua sotto i ponti ne è passata ma è troppo bello pensare a quanto eravamo… mmm… buffe? Impacciate?
      Però ci sta, il modo di viaggiare ha subìto in 6 anni un’evoluzione pazzesca e noi, nel frattempo, ci siamo adeguate… allora, quando torniamo a Paris? 🙂
      Ti stringo forte, ancora grazie**

      • Impacciate soprattutto!!! Quanta tenerezza però… la paura di sbagliare nell’acquisto del volo, l’arrivo in aeroporto ore e ore prima, i pranzi al Mc. Però hai ragione, è bello così! Ed ora è davvero ora di ritornarci 🙂
        Un abbraccio fortissimo!!!

          • ahahah e pensare che ora non posso pensare ad un viaggio senza pensare al cibo, alla cultura di quel luogo… si cambia, per fortuna! 🙂
            Ps. Anche io a volte mi faccio prendere dall’ansia e arrivo molto prima del previsto… specialmente all’andata.
            Bacio :*

  2. ciao Farah, benvenuta nel club e grazie della tua partecipazione 🙂
    Altro post e altro spunto di riflessione…in effetti chi l’ha detto che vintage deve essere solo interpretato come indietro nel tempo, può essere anche solo indietro e superato come modo di sentire, di approcciare il viaggio, di viverlo. Hai proprio ragione!!! Sai che anch’io associo Parigi a uno dei primissimi viaggi con 2 amiche, credo fosse il primo anno di università, una settimana in ostello, con una valigia sovradimensionata e un sacco di emozioni nella pancia. A leggerti mi sono tornate in mente certe scene esilaranti…che a ripensarci oggi sembra un’altra vita. Sono proprio felice del tuo #viaggiovintage e dell’originalità del taglio che ognuno sta dando al suo post. Monica

    • Ciao Monica, questo tuo commento mi entusiasma! Sono felice che il post ti sia piaciuto, è stato uno di quei post che escono fuori senza che nemmeno te ne rendi conto, con un bel sorriso stampato in faccia. E’ stato davvero divertente scriverlo (e riguardare certe foto :D).
      Bellissima iniziativa perciò… grazie a te! 😉

  3. Questo post è meraviglioso.
    Le tue parole sono dolci e delicate, parli di una Faretta più ingenua e timorosa, ma che in fondo è rimasta piuttosto uguale, no?
    Oggi ha solo gli occhi più pieni e il cuore più ricco.
    Ti auguro con tutto il cuore di tornare presto a Parigi per accorgerti che tornare è ancora più bello! <3

    • Sorrido tanto se ripenso a me stessa in quegli anni, incredibile quante sorprese possa riservarti la vita e quante cose possano cambiare. Cosa spero di non perdere mai e di mantenere costante negli anni? L’entusiasmo verso la vita e tutto quello che mi capiterà 😉
      Grazie tesoro, finora ho fatto ritorno solo a Barcellona e non sai quanto mi piacerebbe tornarci a Parigi (dopo i tuoi post ancor di più <3 )!

  4. dueingiro.blogspot.it Reply

    Stage in un’agenzia di viaggi?? Sogno!!! Un bel ricordo di Parigi è l’essere entrati al Moulin Rouge, davvero una cosa fantastica!!

  5. Farah, che tenerezza *-*
    E’ divertente vedere come le cose possono cambiare in pochi anni. Io per esempio sono partita a bomba con un viaggio in India nel 2007 con un’associazione di volontariato. A ripensarci mi diverto al pensiero di come ero ingenua ma anche eccitata e pronta a tutto davanti ad un mondo che non conoscevo per niente.
    Eri comunque bellissima, non sei cambiata poi molto ^-^

    p.s. bagagli enormi ahhahah ne so qualcosa. Io direi anche bagagli enormi dove comunque mancano cose importanti. In pratica: la disorganizzazione XD

    • Vale, sei troppo buona! Penso anche io di non essere poi cambiata molto fisicamente (se poi mi danno ancora 20 anni ci sarà un perché 😛 ) ma mi faccio tenerezza da solo, giuro ahah 🙂
      Comunque ti devo fare i complimenti, hai fatto davvero una partenza con il botto in India, ho letto il tuo post ed è semplicemente magnifico (come sempre)… esperienza davvero totalizzante. Bravissima tu <3

  6. Anch’io nei primi viaggi fotografavo decine di quadri (foto al quadro, seguita da foto al nome dell’artista, per essere certa di chi fosse) 😀
    Mai stata a Parigi, ma adesso anche se non sono molto sdolcinata, la voglia di provare un po’ di quel romanticismo parigino comincio ad averla!
    Le foto sono tanto tenere <3
    Un abbraccio

    Alice

    • No dai… anche io! Dopo la foto al quadro, partiva in automatico la foto alla didascalia per non dimenticare quale e di chi fosse ahahhaha che pazze!
      Comunque a Parigi bisogna andare prima o poi… oltre a tutti i cliché romantici, è davvero una città meravigliosa 😉
      Un abbraccio a te e grazie! <3

  7. marikalaurelli Reply

    Nooooo ma che cucciola <3
    Se penso a quante usa e getta ho comprato.. che ricordi :,)

  8. verissimo, “vintage” non significa necessariamente molto indietro con gli anni, ma indietro in un momento in cui le cose erano completamente diverse per noi. Sei anni sono tantissimi se si trovano a cavallo del passaggio fra la vita di studentessa a il “dopo”, che molti sostengono essere, in effetti non a torto, il passaggio alla vita adulta.
    Ah… anch’io una volta viaggiavo con la casa in valigia, mentre adesso mi faccio 2 settimane con il bagaglio a mano 🙂
    Ps. ti ho nominata per il Very Inspiring Blogger Award, spero ti faccia piacere 🙂
    http://it-blackcatsouvenirs.blogspot.it/2015/02/very-inspiring-blogger-award-e-7-delle.html

    • Si, ho volutamente dato questa chiave di lettura al post. Vintage è anche un’immagine personale del passato completamente diversa (per certi versi) da quella attuale… per me il ricordo di Parigi è così, un po’ sbiadito dal tempo ma estremamente dolce. E sono felice che ti sia piaciuto leggerlo 🙂
      Grazie davvero di cuore per la nomination, mi fa troppo piacere Serena!

  9. Tu e Manu in questi viaggi vintage mi fate una tenerezza infinita. Siete belline, dolcine e stupende! 🙂 Che bello vivere il ricordo di una Parigi da piccina! Quante cose sono cambiate vero? E altre sono rimaste esattamente uguali. <3

    • Mamma mia tesoro, non hai idea…. mi sembra passata una vita. Dovrei fartene vedere altre di foto… imbarazzanti a dir poco! Non diciamo a nessuno che ho inseguito Minnie e Mickey Mouse per una giornata intera a Disneyland per avere una foto facendo file con i bimbi, ok? 😀
      Ti stringo <3

  10. Che bello!! Stavo giusto scrivendo un pezzo di questo genere, sui ricordi e le emozioni vissute a New York ormai 7 anni fa…adesso mi hai dato il titolo giusto! 😉

  11. Che dolce che sei!
    Mi hai fatto ricordare il primo viaggio mio e di Nunzio, le emozioni di quei momenti… mi hai fatto sorridere!

    E poi… non sottovalutiamo la kodak usa e getta, mi salvò un sacco di volte 😀

    • ahahah che siano benedette le usa e getta, davvero!
      Comunque grazie Lucia, sono contenta di aver risvegliato dei ricordi dolci e romantici… è bello ripensare ai viaggi passati e alle sensazioni vissute!
      Ti abbraccio :*

  12. Pingback: Viaggi nel Cassetto Autunno in musica: ecco dove andare - Viaggi nel Cassetto

  13. Parigi è davvero magica. Ci sono stata tempo fa ma vorrei assolutamente rivisitarla. Una città così bella che non si finisce mai di scoprirla! Purtroppo ho visitato solo i monumenti principali perchè il tempo era davvero poco e le cose da vedere… bè, un’infinità! 🙂 Mi piacerebbe tanto visitare i musei e scoprire la città in ogni suo angolo. Non basterebbe un mese intero per visitarla tutta! Complimenti per la tua esperienza e per il racconto, leggerti è davvero piacevole!

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