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Storie di ordinaria follia aeroportuale

[Soundtrack consigliata: Blush – Wolf Alice]

Aeroporto di Bologna. È proprio qui che mi trovo in questo momento, in questo scalo forzato che, alla fine, ho anche un po’ desiderato.
Sono partita questa mattina all’alba da una piovosa Lamezia Terme per atterrare poi nell’assolata e ghiotta Bologna.

Ma non è questa la mia méta.

Stasera un altro volo mi porterà infatti a Siviglia, ad affrontare un viaggio nel viaggio. 5 giorni alla scoperta di un pezzetto di Andalusia e di un pezzo di me che non riesco più a trovare. Magari avrà il sapore di una fuga, magari non servirà a niente vivere ciò che più amo (viaggiare) senza una mano con cui condividerlo, ma non voglio pensare a questo adesso. Mi trovo qui, ora, e la vera storia è che anziché andarmene a spasso per Bologna ho preferito restare qui, rinchiusa in aeroporto. Il non luogo per eccellenza. Trascorro il tempo confondendomi tra la gente, cittadina del mondo.

La carta d’imbarco nella mia tasca inizia a pesare come un’áncora di salvezza ogni volta che inizio a sentirmi un po’ persa.

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Trovo un posticino tranquillo e mi siedo a gambe incrociate. Osservo, spettatrice di vita veloce scandita dagli annunci dei voli. “Il passeggero Francesco è atteso al gate 12 per l’imbarco immediato per Dubai”.

Francè, che fine hai fatto? Hai bucato? C’è traffico? Dubai è uno scalo, vero? Secondo me non sei il tipo da Dubai, tu.

Campo visivo disturbato da un’immagine, tra l’altro ricorrente in questo ultimo periodo: un palloncino celeste a forma di cuore. Ha una scritta su che non riesco a mettere a fuoco. Lo regge una ragazza, forse Indiana, accompagnata da una donna intenta a reggere un bellissimo mazzo di fiori. Sorridono tanto loro due, mentre preparano lo smartphone per registrare l’arrivo della giovane mamma.

Quanto adoro gli arrivi.

La gente assiepata dietro la porta a vetri, gli autisti distratti che reggono lavagnette con scritti nomi improbabili, sguardi di parenti che schivano chiunque per posarsi poi finalmente sulla persona amata, gruppi di ragazzini urlanti pieni di entusiasmo e bastoni per i selfie, bimbi che trascinano con orgoglio i loro trolley colorati a forma di coccinelle e tanti, splendidi abbracci.

Quante vite, quante storie.

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Mi dirigo al controllo bagagli e mi soffermo sulla vetrina di Victoria’s Secret. Un bel ragazzo acquista un profumo, lo fa incartare e chiede alla commessa se è possibile cambiarlo in caso avesse sbagliato fragranza. Preferisce la gioia di una sorpresa alla sicurezza di un sms ricevuto con su scritto il nome esatto.

Mi sta simpatico, lui.

“Please, this way. Passport and boarding pass”. Sono un viso tra tanti, una viaggiatrice tra tante, una persona tra mille altre persone. Mi confondo tra la gente, nessuno conosce il mio nome, custodisco un universo di pensieri esattamente come tutti coloro che incrocio in questi attimi. Ognuno ha la sua mèta da raggiungere, ognuno ha il suo prezioso e temporaneo mondo racchiuso nel bagaglio a mano.

Il nostro essenziale trascinato su 4 rotelle.

Ho raggiunto un’enorme vetrata e spio le piste di decollo e atterraggio. Brusìo di voci dentro, macchine e uomini che sembrano minuscoli lì fuori. Intorno a me, teste chine chi sugli smartphone, chi su un libro, chi su una vaschetta di macedonia. Io scrivo, intrappolata in questo aeroporto, eppure mi sento così libera.
E ho voglia di caffè.

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Chissà se Francesco starà a quest’ora respirando l’aria di Dubai?

25 Comments

  1. Siviglia ti sorprenderà e ti strapperà più di un sorriso, e ti scoprirai più forte, e ti sentirai fiera.
    Ci sono città che ci curano, che ci fanno capire che possiamo farcela anche da sole. A me lo ha fatto capire Barcellona per ben due volte, mi ha ridato speranza e mi ha fatto ricominciare da capo, da me.
    Ti auguro che Siviglia sia la tua Barcellona.

    Un bacio <3

    • Ti rispondo dopo questa mia parentesi di “vissuto”, l’ho fatto appositamente per entrare più a fondo dentro ad ogni tua singola parola.
      E ti ringrazio.
      Sia per le splendide parole e sia per ciò che leggo tra le righe.
      Grazie davvero, un forte abbraccio :*

  2. Che magia in questo post, che atmosfera, che nostalgia!
    Buon viaggio, cara! Goditelo! E se incontri Francesco salutamelo tanto! 😉

    • Ti rispondo a viaggio compiuto, ma grazie 🙂
      E’ stato un viaggio molto particolare, e mi è piaciuto.
      Peccato solo non aver beccato Francesco! 😉
      Un abbraccio

  3. Bellissimo post!
    Anche io come te ho un debole per gli aereoporti. Mi piace il loro essere non-luoghi in grado di portarti in qualunque luogo; mi piace il loro essere contenitori di infinite storie, emozioni, speranze.
    Buona Andalusia, una meta che di recente ho inserito anch’io fra quelle dei miei sogni 🙂 <3

    • Mi piace la metafora con il contenitore, rende davvero l’idea. Contenitore di vite, di sogni, di aspettative, di rapporti, di speranze.
      Che meraviglia questi aeroporti, ponti verso sogni e desideri da realizzare 🙂
      Andalusia meravigliosa, ti auguro di andarci presto, io già sogno di tornarci!
      Un forte abbraccio **

  4. Buon viaggio piccola e ricordati sempre che sei una grande!!!!!!

  5. Che post meraviglioso tesoro!
    Sa di te.
    Ti voglio bene.
    Vai e facci sognare come solo tu sai fare

  6. 🙂 Tranquilla, che Francesco stà ancora girando per l’aeroporto di Bologna 🙂

  7. Farah.. manchi! Dove sei? Ti sei persa come Francè?
    Spero tu possa ritrovare presto, prestissimo la tua strada!
    Un abbraccio,
    cris

    • Non è facile dolce Cris, ma ce la metto tutta. Davvero.
      Mi sento come nel labirinto di Alice ma prima o poi torno, giuro!
      Ti stritolo :*

  8. Un post splendido, mi sembrava di essere lì con te.
    Com’è stata Siviglia?
    A me la Spagna ha davvero cambiato la vita, ho scoperto un’altra me nei mesi passati lì.

    Spero ti abbia fatto lo stesso magico effetto.

    Un abbraccio

    • Cara Diletta, il viaggio a Siviglia è stato particolare, introspettivo, ma Siviglia è talmente bella che non si può non amarla. Spero di riuscire presto a parlare di lei, è ancora chiusa a chiave tra cuore e pensieri.
      Un abbraccio a te, grazie per questo tuo splendido messaggio!

  9. ellissimo post, grazie per aver condiviso uno di quei momenti che i viaggi regalano anche nei luoghi di passaggio e l’emozione – e l’inquietudine – di viaggiare e sentirsi liberi.

    • Ma grazie Patrick!
      Hai detto proprio bene: emozione&inquietudine. Sono sempre più convinta che queste 2 emozioni viaggino di pari passo, in tantissimi contesti 🙂

  10. Pingback: Viaggi nel Cassetto #TravelDreams2017: i miei viaggi nel cassetto - Viaggi nel Cassetto

  11. little koala Reply

    (Forse) sarò un po’ matto, ma leggo e rileggo questo post e continuo a pensare che sia uno dei più belli di tutto il tuo blog. Lo adoro… e, soprattutto, credo che ti rispecchi tanto.

    un abbraccio koaloso

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