Home

Questa strana malattia chiamata viaggio

[Soundtrack consigliata: Life in Technicolor ii – Coldplay]

Sono giorni che penso così tanto che la testa a momenti mi esplode. Preoccupazioni, incertezze, desideri, bisogni. Sono tutti fili che si intrecciano tra loro formando trame sempre più fitte e indistricabili. Mi piacerebbe avere il corpo dotato di un tasto ON/OFF per spegnere a piacimento le ansie e godere invece ciò che di bello mi accade ogni giorno, quel bello che risiede nelle piccole cose. E, alla fine, mi rendo conto che un tasto in questo cervello c’è per davvero e si chiama VIAGGIO.

travel1

Mi basta pensare per un attimo all’eccitazione che provo subito dopo l’acquisto di un nuovo biglietto. Treno, nave, aereo, estero, Italia, vicino, lontano.

Chissenefrega.

Ci sarà una valigia da preparare ed io come al solito starò ore a pensare a cosa metterci dentro. E poi sarò felice e poi ancora mi comprerò una cartolina e poi ancora riderò di gusto nel rivedere le foto buffe che Lui mi avrà scattato. E poi sarò sempre un po’ triste per il rientro ma comunque più ricca. Di esperienze, di immagini, di ricordi.

travel2

Questo è un periodo in cui la mia unica cura è il viaggio e mi sono resa conto che, senza pensarci troppo, da qui a metà novembre avrò forse solo un weekend libero (di far cosa, poi?). Ho riempito il calendario di vita e quanto mi rilassa questo pensiero non avete idea. E un po’ ho anche paura a dirlo perché detesto quando qualcuno mi dice “ma stai sempre in giro, beata te”.

No, non funziona così.

Non funziona che mi sveglio una mattina e decido di realizzare un sogno. Dietro a tutto questo c’è un lungo lavoro da “formichina” che, onestamente, nemmeno mi pesa. Ho la fortuna di avere un lavoro che mi lascia libera durante il sabato e la domenica, ma che 5 giorni su 7 mi inchioda su una sedia davanti ad un pc per 8 ore. E non me ne lamento troppo. Ho la fortuna di vivere in una città meravigliosa come Roma dalla quale riesco a raggiungere tanti posti vicini e lontani grazie a treni e a 2 aeroporti, ma che mi fa un po’ penare con il suo essere cara. Affitto, spesa, varie ed eventuali. Ho una vita normale e un salvadanaio per le frivolezze. Ho una semplice carta prepagata (ribattezzata travel card) dove ogni mese verso qualche risparmio prima di usarlo per l’ennesima bolletta da pagare. Cerco di portarmi il pranzo da casa in ufficio per non mangiare ogni giorno fuori. E ho anche quella strana malattia che, davanti al prezzo di un paio di scarpe nuove, mi fa pensare “ma io con questi soldi faccio andata e ritorno per la Spagna”.

travel4

“Travel is the only thing you buy that makes you richer”. Si dice così, no? Ed io non posso essere più d’accordo. Viaggiare per me non è una spesa. E’ un investimento. In sogni, in esperienze che un giorno spero di poter raccontare a chi verrà dopo di me, in consapevolezza che tutto intorno c’è un mondo così grande e difficile e meraviglioso che io voglio assaporare pezzetto dopo pezzetto. Sono fortunata perché ho un lavoro, ma anche perché ho una spinta interiore che mi porta alla scoperta. Non sono sempre in giro e non posso permettermi continui viaggi oltreconfine (a volte nemmeno uno in verità), ma il tempo di percorrenza di un aereo non misura un viaggiatore e viaggiare non è un lusso per pochi eletti.

Ho questa strana malattia chiamata viaggio. Alla fine ho deciso cosa scegliere tra una maglietta nuova e un biglietto da stringere tra le mani, tra una domenica seduta sul divano di casa e una domenica seduta sul sedile di un treno.

E mi rende felice.

travel5

49 Comments

  1. marikalaurelli Reply

    Sai come la penso, quindi mi limito a dirti: ti capisco. È facile dire “stai sempre in giro”, ma poi quante persone sarebbero disposte a fare i sacrifici che noi facciamo ogni giorno? Lo so io: solo chi ama viaggiare e vive per farlo.
    Ti abbraccio

    • Fin troppo facile tesoro. E’ facile guardare in superficie o anche, perché no, l’immagine che noi diamo di noi stesse. L’importante è sapere noi quanto valiamo e cosa facciamo per realizzare i nostri sogni 😉
      Ciao cuoricina :*

  2. Ciao Farah,
    sembra di leggere ciò che mi ripeto ogni giorno. Cavolo è proprio vero che quando esci a comprare qualcosa fai dei confronti, penso sia per quello che non mi sono comprata niente di nuovo da vestire quest’anno ma mi sono fatta 3 viaggi 😛

    • Ebbene sì, lo faccio sempre e ormai ha iniziato a farlo anche il mio ragazzo 🙂 Ma la prima vera domanda è sempre “mi serve davvero”? Di quante inutilità ci riempiamo ogni volta quando potremmo spendere quei soldi in nuove esperienze?
      Un abbraccio Liz, grazie per essere passata 🙂

  3. Non potrei essere più d’accordo con te e con le parole che hai scritto! E, strano a dirlo, anche a me rilassa avere l’agenda fitta di impegni (piacevoli, ovviamente) per il weekend. Ti mando un grande saluto in attesa di conoscerti personalmente 🙂

  4. e avevi paura? Di cosa?
    Tesoro, questo è uno dei tuoi post più belli. Scritti con l’anima.
    E chissenefrega di quella maglietta, di quelle scarpe (anche se – doh – sono converse!) e di quella borsa.
    Se hai in mano un biglietto aereo, hai un’esperienza intangibile e immateriale destinata a rimanere eterna.

  5. E fai bene Farah, non smettere mai e soprattutto non aver paura di dire che di viaggiare non smetteresti mai. Anche a me succede che la gente mi dica “ma stai un pò ferma, a casa non ci sai stare?!”. A dirti la verità, inizialmente, anche io mi pigliavo un pò male ma adesso è anche un pò una goduria perché so che ci sono alcune persone che sono un pochino invidiose e cercano di nascondere questa invidia mettendoti in soggezione. Poi, vuoi mettere… un week end fuori porta contro un sabato pomeriggio al centro commerciale: vinciamo facile! :*

    • Vinciamo super facile! Credimi, non cambierei per nulla al mondo questa… attitudine? Vogliamo chiamarla così?
      Ne conosco a decine di persone che non hanno la curiosità di conoscere il mondo, e non le giudico. Per questo ancora un pochino mi altero quando mi sento dire “stai sempre in giro”…. si tratta solo di priorità diverse 🙂
      Un abbraccio cara… e non smettere mai nemmeno tu!

  6. possiamo PERFETTAMENTE capire ciò che provi…le sensazioni e i pensieri prima di spendere il denaro in qualsiasi altra cosa..noi l’abbiamo vissuto anche arredando casa nostra!!pensa che ero in giro con mio papà per cercare un tavolo per la cucina…prezzi ASSURDI!!! Continuavo a dire..con questi soldi andiamo in Marocco, con questi in Spagna, con questi un weekend a budapest…mio papà mi guarda e mia fA: “Sai che ti dico??? Dato che vuoi viaggiare, quando arrivano ospiti a casa tua, portali a mangiare al ristorante!!niente tavolo!!!” ahahahahaha 😀

  7. Abbiamo la stessa malattia…..e in questo periodo nero per me pensa che mi sono anche sentita in colpa perché penso ad andare e viaggiare. Poi pensandoci bene mi sono accorta che è così che sto bene e che libero la mia testa! E quanto detesto quando mi dicono che viaggio perché sono ricca..MAGARI! faccio sacrifici per viaggiare ma non mi pesano, perché come te preferisco un volo ad un paio di scarpe nuove 😉
    Un abbraccio da Belfast 😉
    PS. l’ultima foto é bellissima!!!

  8. Grazie per questo post. Mi hai fatta sentire meno sola! Sapere che ci sono persone che condividono le tue stesse preoccupazioni, angoscie, situazioni, ma anche gioie e soddisfazioni rendono tutto piu’ facile!
    In bocca al lupo e non mollare mai!! 🙂

  9. Bellissimo Post !
    Banale dire che concordo su tutto quello che hai scritto…
    Ma non saprei scriverlo così bene come hai fatto tu.
    Grazie
    Max

  10. Dolce Farah qui tutti ti capiamo, sai? in ogni caso io vado un po’ fuori dal coro e penso che ci sono persone che nonostante tutti i sacrifici di questo mondo i soldi per comprare un biglietto aereo non li avranno mai. e questa non è demagogia… c’è chi non arriva a fine mese, chi ha da pagare gli alimenti, chi combatte per la cassa integrazione, chi perde il lavoro. Per cui io penso sempre che nonostante le nostre piccole rinunce (ma detto tra noi, chissenefrega delle scarpe, in fondo servono per camminare, non ci migliorano la vita, no??) siamo persone fortunate. Ed è per questo che ogni volta che stringiamo in mano un biglietto aereo dovremmo pensare che siamo persone estremamente fortunate, perchè anche rinunciando a qualcosina possiamo comunque permetterci di comprarlo. Un abbraccio grande e sorridi sempre che la vita è più bella con il sorriso stampato sulla faccia 🙂

    • Marty cara, non è demagogia, hai ragione, è la verità. E infatti l’ho scritto più volte che sono fortunata perché ho un lavoro senza il quale tutti questi piccoli viaggetti mica li potrei fare… ne conosco di persone che non possono muoversi e non è a loro che rivolgo questo “sfogo”. E’ rivolto a chi mi dice “beata te” con ai piedi un paio di scarpe da 300 euro. 😉
      Un abbraccio a te e grazie per i tuoi commenti, sono sempre costruttivi e mai banali! E sorrido sempre… davvero… la testa potrà anche esplodere con tutti questi pensieri, ma il sorriso non manca mai :*

  11. Quanto è vero.
    Ogni volta che qualche parente parte o arriva qui a Torino, cerco di essere libera per andare a portarlo/prenderlo all’/dall’ aeroporto; giochi mai con i tabelloni, decidendo quale meta sceglieresti se in quell’esatto momento ti venisse regalato un volo? A me e a qualche amico che fa lo stesso, da una felicità che neanche potessimo partire davvero…forse è solo la speranza che un giorno quel viaggio possa essere vissuto davvero.
    Quindi ecco, non sei la sola a soffrire di “viaggio” 🙂

    • è uno dei miei giochi preferiti!
      Oppure sai cosa facciamo spesso con il mio ragazzo? Entriamo in libreria, andiamo nel reparto viaggi e uno dei 2 chiude gli occhi e sceglie a caso un paio di guide. Quelle saranno le prossime méte 🙂
      Ah, potesse essere sempre così bella una “sofferenza” 🙂

  12. Viaggiare, partire, andare fuori porta, gite, escursioni, sono tutte parte di questa assurda malattia 😀 Più che una malattia credo sia una epidemia, prende davvero a tanti, peggio della febbre. Ecco la chiamerei proprio “la febbre del weekend” . Ottimo articolo Farah, e credo che non esista un vaccino a questa cosa, l’unico vaccino è proprio prendere un volo, un treno, o direttamente mettersi in auto e partire!

    • ….e infatti domani ho un treno che mi aspetta 🙂 Mi piace chiamarla “epidemia” perché rende l’idea di quante persone siamo ad essere malati di scoperta, di nuove emozioni.
      Grazie di cuore per questo commento, è sempre un piacere!

  13. Mi rifugio nei tuoi post. Mi mancavano e ne avevo bisogno. Ti capisco, quel bisogno che nasce da dentro e che fa impazzire. Andiamo avanti Tesoro, incuranti, e crediamo in questi sogni. Lo sai, io ci credo veramente e non smetterò mai di arrendermi. Continuiamo a viaggiare.

    Ti abbraccio <3

  14. Ho letto il tuo post tutto d’un pezzo, in questo pomeriggio autunnale. In questo pomeriggio che, come dici tu, mi sembra quasi che la testa mi stia per esplodere. Pensieri, dubbi, incertezze: partire o rimanere.
    Ho letto questo tuo articolo e mi ha fatto sorridere. Sorridere perché anch’io sono così, perché anch’io amo viaggiare e, se non lo faccio, mi sento persa. Adoro la sensazione di felicità mista curiosità che si prova nel partire, nel salire sull’aereo e guardare la terra allontanarsi. Amo scoprire culture nuove, luoghi vicini o lontani, sentirmi parte del mondo.
    Adoro viaggiare e mi sento felice solo quando lo faccio. Giuro che c’ho provato, davvero, ad essere felice anche nella mia quotidianità. Ma non ci riesco, non riesco a provare la stessa felicità che provo quando sono in viaggio, quando sono in un’altro stato.
    Allora ho deciso: io parto e farò della mia vita un viaggio. E sarò felice.

    Enrica.

    • Enrica, mi hai fatto venire i lacrimoni. Di gioia ovviamente, ma anche di dolcezza e di speranza. Conosco bene le sensazioni di cui mi parli, io mi emoziono anche se devo fare solo 1 ora di treno perché so che comunque mi porterà in un luogo nuovo. E mi riempirò.
      Io ti auguro tutto il bene e la spensieratezza del mondo cara Enrica, hai maturato una decisione importante e meravigliosa, con tanto coraggio, perciò vai e mangiatelo tutto questo mondo… tornerai, se tornerai, sazia di vita.
      Un abbraccio!

  15. Condivido ogni singola parola.
    Ho anche io questa strana malattia di quantificare ogni bene materiale in viaggi!!!
    un paio di Coverse?? equivalgono ad un volo per Berlino o per Budapest o Lisbona… decisamente meglio viaggiare! 😀

    • Eh si, è proprio così. C’è chi mi prende per matta quando quantifico qualcosa e lo paragono al costo di un volo… machissenefrega?
      Io sono felice così 🙂
      Un abbraccio Viola!

  16. Pingback: Quella voce assordante che ti dice "vai, parti" - Travelling with Liz

  17. Ciao Farah, BELLISSIMO POST! Mi sono appena affacciata in questo meraviglioso “mondo” (per rimanere in tema di viaggi :D) dei travel Blog e mentre ne ero alla scoperta, ho trovato questo post e l’ ho letto tutto d’un fiato… Mi sono rivista moltissimo in quello che dici e mi piace moltissimo soprattutto questa frase : ” alla fine ho deciso di scegliere fra una maglietta nuova e un biglietto da stringere fra le mani”. Credo che qualsiasi vera passione stia proprio in questo: saper rinunciare a qualcosa (o perfino a tutto) per raggiungerla. Sarebbe diciamo troppo facile esprimere una passione quando si ha tutto (senza condannare nessuno 🙂 )… Io non ho ancora molta “possibilità” di viaggiare( attualmente, con i risparmi, posso dedicarmi ad una destinazione all’anno) ma sono felice quando vedo che nel mondo ci sono persone come te (voi) che vivono per questa passione e attraverso i Blog, le foto, i racconti ecc.. Posso comunque viaggiare tutti i giorni! Per questo… GRAZIEEEEEEEEE. NEVER GIVE UP! 🙂 perdonami se mi sono dilungata troppo 😉

    • Ilaria, ma che bello leggere questo tuo commento, trasmetti proprio tanta energia! Quando qualcuno mi dice che si ritrova nelle mie parole, il cuore sussulta perché forse ancora non riesco bene a rendermi conto del potere delle parole e delle emozioni che possono trasmettere. Ognuno viaggia a modo suo, c’è chi “sta sempre in giro” nel mondo e chi invece, nel suo piccolo, fa quel sudato viaggetto all’anno. Ma davvero “il tempo di percorrenza di un aereo misura un viaggiatore”? Per me, no. Ciò che misura un viaggiatore per me è solo la curiosità, la voglia di scoprire il mondo, ognuno con i suoi tempi e le sue possibilità.
      Sono io a dire grazie a te, credimi! 😉
      Un abbraccio**

  18. Ciao Farah,
    incredibile quanto siamo simili noi viaggiatori. Noi che sentiamo quella febbre che ci elettrizza ogni volta che pensiamo ad un nuovo posto da visitare. Noi che di viaggiare non siamo mai stanchi, che non finiamo mai le energie. E che non riusciamo proprio a farne a meno. Che risparmiamo, scegliendo di fare un viaggio in più ed un acquisto in meno.
    Quante volte mi sono sentita dire da mia madre: “invece che fare un altro viaggio, prenditi qualche vestito nuovo!”.
    Leggendo le tue parole e i post di altri viaggiatori capisco che non sono sola in questa sorta di dipendenza che fa di me una sorta di viaggiatrice compulsiva anonima. 🙂
    Bel post. 😉
    Alla prossima.

    • No cara Ilaria, decisamente non sei l’unica 🙂
      Quando ci sono momenti un po’ più pesanti o negativi, c’è chi compra vestiti online e c’è chi, come noi, smanetta per trovare i voli giusti e gli hotel adatti. E li acquista. So di non essere la sola ad avere questa malattia e questo post non è nato come polemica nei confronti di chi non viaggia… perché davvero c’è chi purtroppo non può farlo. Un velo di polemica c’è ma solo nei confronti di chi può, non lo fa, e si lamenta pure 😛

      Un abbraccio e grazie per questo tuo bel commento!

  19. Farah!!
    Che dire, la penso tanto come te! Il “salvadanaietto” in cui metto i risparmi, la “malattia” del viaggio continuo che fa sentire BENE e meglio, l’eccitazione della partenza e la tristezza del ritorno, che peró rende più ricchi. Insomma, viaggiare è piacere puro e ricerca della felicità. Avevo scritto anche io a questo proposito, il titolo del post era “essere ‘normali’ e viaggiare? Yes you can”. Bastano sacrifici, passione e amore per il nuovo che solo un viaggio Sa dare!
    Un abbracione!!

    • Accidenti, mi ero persa questo commento spettacolare!
      “Viaggiare è ricerca della felicità”. Credo sia davvero così: cercare altrove l’evasione, l’eccitazione, la profonda voglia di scoperta… e hai ragione anche quando dici che ci sono tanti tanti sacrifici dietro, ma questo non diciamolo a nessuno 🙂
      Un abbraccio fortissimo anche a te cara… e grazie <3

  20. Che bello questo post Farah! Trasmette energia ed entusiasmo da ogni poro. Come dici tu, viaggiare è il modo migliore per sentirsi vivi 🙂

  21. Ciao Farah, ti ho scoperta stamani e sei stata una bella sorpresa 🙂

    Mi sto ammalando anche io di “che me ne frega delle scarpe nuove, mi ci compro un biglietto aereo”, e non mi voglio assolutamente curare!

    Il problema è che per molti spendere una fortuna in un paio di scarpe è accettabile, mentre utilizzare la stessa cifra per un viaggio extra è da “beata te che te lo puoi permettere!”. È questione di priorità, di scelte e di riempire la propria vita di bellezza invece che di oggetti.

    Un abbraccio

    Elisa

Write A Comment

Le seguenti regole del GDPR devono essere lette e accettate:
In questo form raccolgo il tuo nome, la tua e-mail e il contenuto di ciò che scrivi in modo da tenere traccia dei commenti ricevuti sul sito. Per avere maggiori informazioni sul dove, come e perché raccolgo questi dati visita la pagina dedicata alla Privacy Policy

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.