Sorrisone a 32 denti.
Oh, it departs in 2 minutes. Please follow me!
Ed eccola, corpo minutissimo fasciato da una divisa verde e corsetta a minuscoli passi con il viso che continua a voltarsi (sempre sorridendo) per accertarsi che sì, la stiamo seguendo verso la navetta che conduce in hotel. E’ una piccola hostess dell’aeroporto di Haneda a darci il benvenuto in Giappone; lei è il nostro primo assaggio dell’infinita gentilezza di questo Paese, della sua efficienza, della sua attenzione maniacale nei confronti del prossimo. E’ il pizzicotto che ci ricorda che siamo arrivati per davvero qui e che non si tratta più solo di un sogno.
Del Giappone avevo letto tanto prima di partire. Mi ero documentata, informata, appassionata. Avevo aspettative davvero altissime e questo mi faceva quasi paura… per poi scoprire, al mio rientro, che queste erano state del tutto superate. Il Giappone è oltre. Non saprei dirlo meglio di così. E lo è per tantissimi aspetti.
Il rispetto.
Si respira in ogni piccolo gesto. Si fa la fila, silenziosa e ordinata, per ogni cosa: per prendere il treno, per aspettare l’autobus, per fare il biglietto della metropolitana. Roba che qui è pura fantascienza. Sui mezzi pubblici bisogna fare silenzio, il tragitto qui è visto come un momento di riposo dal caos cittadino e parlare al telefono nei vagoni è segno di maleducazione. Ci si saluta, sempre, anche tra sconosciuti.
La pulizia.
Rasenta il maniacale (e forse è per questo che la apprezzo così tanto!). I treni vengono puliti regolarmente prima di far salire i passeggeri, nei bagni pubblici c’è sempre un dispenser di igienizzante per disinfettare i sanitari, le salviette umide per le mani vengono fornite ad ogni pasto e nonostante i pochi cestini per i rifiuti sulle strade, non c’è traccia di sporcizia. Persino i petali di fiore caduti dagli alberi vengono spazzati via dai giardini.
L’efficienza.
Impossibile sentirsi perduti, c’è sempre qualcuno pronto a tenderti una mano. Nonostante le difficoltà linguistiche, nonostante la fretta quotidiana, nonostante tutto. I trasporti spaccano il minuto, la fittissima metropolitana di Tokyo diventa quasi semplice, gli orari e le coincidenze per prendere uno shinkansen (i treni proiettile) si trovano subito, mai nessuno ti risponde “sorry, I don’t know”. E anche se non lo sa, chiede aiuto a qualcun altro per te.
Le persone.
Ah, quanto sono belli questi giapponesi! Sono timidi e riservati, un po’ solitari, ma anche coloratissimi e sorridenti. Le ragazze sempre perfette con le guance rosa, i capelli lisci e i tacchi vertiginosi anche alle 10 del mattino. I ragazzi non proprio bellissimi se vogliamo, ma teneri nel loro incedere sempre un po’ impacciato. Gli anziani ti guardano e ti sorridono, sempre, e magari ti fanno anche regali inaspettati come il mio origami, mentre i bambini sono così belli che li vorresti mangiare di baci. E poi i giapponesi fanno cose buffe: i cani a spasso nel passeggino, vestiti estrosi, maiali in giro al guinzaglio, balletti nel bel mezzo di Shibuya e ore e ore spese nelle sale giochi. Tra le coppie non esistono le effusioni in pubblico ma non è questione di maleducazione o spudoratezza. Loro… semplicemente si imbarazzano. Come si fa a non adorarli?
La sicurezza.
Non c’è stato un solo momento nel viaggio in cui mi sia sentita a disagio o non al sicuro. Non ho sentito la necessità di abbracciare il mio zaino in metro per paura di essere derubata. Ho visto decine di portafogli sbucare dalle tasche dei jeans (sarebbe pura follia a Roma, brutto dirlo ma è così). Ho preso la metro di notte, ho passeggiato in vicoli poco trafficati di sera, ho dimenticato il cellulare su un gradino e mi è stato restituito da un passante dopo appena 1 minuto. Non mi era mai capitato tutto questo, in nessuno dei miei viaggi.
L’attenzione per le piccole cose.
Una cosa fra tutte mi ha colpito di più: se entri in un negozio e acquisti qualcosa, ti viene sempre chiesto se si tratta di un regalo. Se la risposta è affermativa cominciano a spuntare fiocchi, coccarde, bustine e bigliettini per rendere il pacchetto del regalo perfetto. Per loro è una specie di rito: la presentazione del dono è forse più importante del dono stesso. Ed è una cosa che ho adorato.
Ci sarebbero tantissimi altri aspetti che vorrei raccontare, ho tanti piccoli aneddoti di situazioni che mi hanno stupita nel profondo. Ho assaggiato quello che si può definire a grandi lettere un PAESE CIVILE e il rientro è stato un pochino più difficile anche per questo. A prescindere dalle profonde differenze culturali e religiose, a prescindere dalla mentalità e dai lati negativi che sicuramente anche il Giappone avrà (i giapponesi avranno pure qualcosa di cui lamentarsi, no?), a prescindere da tutto… l’istantanea che ho nel cuore di questo Paese è superlativa e sarà difficile scalfirla.
Per scherzo, durante il viaggio, inviavo messaggi alla mia famiglia scrivendo “Ciao, vi scrivo dal futuro”, e non solo per le 8 ore di fuso orario. Perché se un futuro migliore può esserci, io lo vorrei esattamente così. Nel rispetto del prossimo, come in Giappone.
79 Comments
Eccola lì, che dimentica il cellulare.. amica distratta!!!
Ho iniziato ad innamorarmi del Giappone seguendoti durante il viaggio e adesso questo amore continua a crescere. Il rispetto, la pulizia, la sicurezza, l’ordine, il colore, i sorrisi.. oh mamma che meraviglia, tutte cose bellissime, tutte assieme!
esatto amica, tutto insieme. hai idea di che concentrato di meraviglia è stato per me?
Ora forse capisci perché continuavo a scriverti “non voglio tornare” 🙂
p.s.: sapessi quante ne ho combinate… ma anche Vic ha un buon repertorio devo dire 😀
Eccola, finalmente sei tornata! <3
E sei tornata con un racconto delicato e forte che mi ha fatto venire ancora più vogli di Asia. Grazie! 😀
Erika, quanto sei dolce <3
Grazie a te perché mi fai venire ancora più voglia di tirar fuori tutto quello che ho da raccontare 🙂
Ti abbraccio!
Un pensierino sul Giappone l’ avevo già fatto, ma dopo aver letto questo bellissimo post, penso che sarà il viaggio del prossimo anno.
Commenti come questo hanno il potere di stravolgere l’umore. In positivo.
Grazie di cuore Alessandra, sono convinta che non ti pentirai di essere stata poi in Giappone 😉
Finalmente! Lo sai vero che ti stavamo aspettando?! 😀
Ora vorremmo sederci, guardare tutte le tue foto e soprattutto ascoltare tutto quello che hai visto sentito e amato!
Bentornata Farah!
Quanto entusiasmo sprigionate?
E quanto mi fa bene? 🙂
Siete fantastici, grazie ragazzi… davvero tanto :*
Aspettavo questo post! Quelle che racconti sono alcune delle cose che mi hanno fatto innamorare di questo Paese che sì, ha dei chiaroscuri e degli aspetti negativi, come tutti, ma per il quale provo continua nostalgia. E me l’hai acuita, sappilo! 🙂
Ora capisco perché ci sei tornato 7 volte, credimi. Sono partita con gli occhi sognanti grazie specialmente alle tue parole e sono tornata con il cuore in subbuglio e le farfalle nello stomaco. Sogno già di tornarci… insomma, mi sa che questa malattia chiamata Giappone ha colpito anche me 🙂
Grazie di tutto Patrick, ma proprio tutto tutto!
Un immenso mondo a parte che tu hai saputo raccontare meravigliosamente. Mi sa che ripasserò di qui, prima o poi!
Grazie Stefy… le parole son venute fuori da sole. E mi sa che sarà così anche nei prossimi post… ho tantissimo da raccontare! Ti abbraccio**
Farah.. Che post bello.. Di quelli che leggi e ti viene voglia di comprare il primo biglietto e partire “per il futuro”..
Ho provato tante cose che hai descritto a Singapore, in primis la gentilezza delle persone e mi sono stupita di stupirmi (!!) di fronte a gesti di carineria.. Questo per dire quanto qui siamo lontani da questo mondo e quanto basterebbe poco per vivere bene!
Non vedo l’ora di leggere i tuoi prossimi post su questo Paese super!
Un bacione!
Elisa
Elisa cara, che bello trovarti qui! Sai che ho letto cose simili su Singapore? mi tocca “testare” 🙂 Comunque sai, anche io l’ho pensata spesso questa cosa del “basterebbe così poco, perché non lo facciamo anche noi?”. Sono piccolissimi gesti quotidiani che migliorerebbero così tanto la qualità della nostra vita!
Spero davvero, un giorno, che anche la nostra Nazione diventi un Paese civile.. dopo essere stati lì ti rendi conto davvero che non lo è, ed è triste 🙁
Un abbraccio fortissimo Elisa e grazie di cuore!
Quanto mi emoziona leggere i tuoi post! Mi erano mancati tantissimo! Una curiosità devi proprio togliermela…ma come hai fatto a orientarti nonostante la scrittura tanto diversa dalla nostra? Giappone… io sogno e posso farlo anche grazie al racconto del tuo viaggio. Grazie per questo sogno che si visualizza con le tue foto e le tue parole.
Tiziana, sei sempre così cara! Grazie davvero… è bellissimo sapere di riuscire in qualche modo a comunicare le tante emozioni provate in questo viaggio che sognavo da tempo!
Comunque ti dirò, nelle stazioni e nelle strade le indicazioni sono sempre scritte anche in inglese… i giapponesi non lo parlano molto ma in qualche modo si fanno sempre capire 🙂
Ti abbraccio!
Che emozione questo post! Hai racchiuso perfettamente tutto quello che mi aspetto di trovare in Giappone: non vedo l’ora di sentire, ma soprattutto di vedere, il resto del tuo viaggio!
Bentornata!
cris
Ma grazie Cris, questo entusiasmo è speciale e spero ti piaceranno i prossimi racconti! Intanto ho spulciato bene il tuo blog e che dire… semplicemente lo adoro 🙂
A presto!
La dimostrazione di come un post, senza avere 1 sola informazione pratica possa essere utilissimo al lettore 🙂 per approcciare un luogo lontano, una cultura differente, così in punta di piedi e attraverso i propri occhi. Bellissimo Farah!
che belle parole mi riservi sempre, grazie Monica!
Mi piace tantissimo osservare la gente, ciò che succede intorno a me, fare domande. Solo così riesco a sentirmi “vicina” al luogo in cui mi trovo! 🙂
Sono davvero felice che possa essere utile… grazie ancora davvero tanto!**
Mi chiedevo che fine avessi fatto, poi ho visto su Instagram le foto del Giappone e ho capito che era questione di giorni per trovare il nuovo post sul blog 🙂
Ho sempre snobbato Cina e Giappone, poi, qualche anno fa, mi è scattato qualcosa e la voglia di scoprire questi Paesi è cresciuta a dismisura.
Ora vedo queste immagini, e leggendo il tuo entusiasmo aumenta anche il mio.
Ma è molto costoso un viaggio in Giappone? Quanti giorni servono, minimo, per vedere bene almeno le cose principali? Scusa le domande ma sto pianificando un viaggio al di fuori dell’Europa, e sto cercando informazioni sulle mete che mi incuriosiscono di più!
Grazie!
Alice
Alice cara! Eh si, ho chiesto perdono per la latitanza ma tra sito nuovo e viaggione non ce l’ho fatta ad aggiornare il blog 🙁
Ora sono tornata più carica che mai e spero di poterti dare tutte le informazioni di cui hai bisogno! L’organizzazione di un viaggio in Giappone può essere abbastanza costosa, specialmente se scegli (come me) un periodo particolare come la primavera e la fioritura dei ciliegi… più che altro per i trasporti e per le sistemazioni in cui dormire! In loco invece è tutto molto economico secondo me, ero partita con un budget e sono rientrata con soldi in più! Per i tempi… 10 giorni secondo me sono il minimo, io ci sono stata 14 giorni e mi sono stati strettini (ma ognuno ha i suoi ritmi). Per qualsiasi altra info scrivimi anche via e-mail, sarei felicissima di aiutarti 🙂
Un abbraccio!
Mi viene da piangere! Hai descritto esattamente le stesse sensazioni che ho provato anche io scoprendo il Giappone! Ti sembrava di stare nel futuro? Io avevo la sensazione di stare su un altro pianeta! Purtroppo non è tutto oro quello che luccica, ma nonostante tutti i suoi difetti il Giappone resta per me un Paese meraviglioso e in questo post lo hai raccontato in maniera meravigliosa! Arigatou! *(°o°)*
Che bello sapere di essere riuscita a risvegliare certe emozioni! Grazie Frida, il Giappone secondo me crea assuefazione: una volta conosciuto non puoi farne a meno e in questi giorni non parlo d’altro… che terra meravigliosa!
Ti abbraccio 🙂
Mi manca terribilmente il Giappone, non vedo l’ora di tornarci. La gente che ti accompagna in giro, che si mette a parlare con te del Giappone e dei loro viaggi in Italia, per fare un po’ di pratica con l’inglese, gli sconosciuti che ti accompagnano in macchina all’hotel perchè piove e hai sbagliato strada, il perdere il telefono sulla metro e trovarlo il giorno dopo all’ufficio oggetti smarriti, i bellissimi panorami, il cibo delizioso….il sentirsi finalmente nel proprio poso nel mondo. Mi manca davvero tanto e leggere il Giappone nelle tue parole mi fa commuovere tantissimo.
Ps. io in quella colonna a Nara ci son riuscita a passare 🙂
oh che mi hai fatto venire in mente… gli ombrelli “di cortesia”! Al Monte Koya l’autista di un bus ci ha trovati fradici sotto la pioggia e ci ha dato il suo ombrello chiedendo di lasciarlo poi in stazione… eravamo senza parole! “Sentirsi finalmente nel proprio posto nel mondo”: quanto hai ragione!
p.s.: io non ci ho provato, ho temuto di restarci bloccata 😀
che bella “istantanea” su questo Paese…. fai venir voglia di andarci.. ovviamente con i ciliegi in fiore 🙂 ….
Secondo me anche gli scenari autunnali hanno il loro perché… ho deciso che la prossima volta ci tornerò in autunno! 🙂
Grazie Simone!
L’ho letto ieri sera prima di addormentarmi..ci credi che ho sognato di essere lì? <3
Cara la mia Farah non vedo l'ora di leggere tutti gli altri post! Hai "scattato una fotografia" bellissima del Paese che sogno di vedere da un po'!
Ma davvero? Che cosa meravigliosa!
Grazie Elisa dolcissima, spero ti piaceranno anche i prossimi post… saranno tanti, ti/vi avverto! 🙂
Un bacione!
Oserei dire che questo è il post più bello che la tua penna abbia mai partorito.
Giuro, è semplicemente meraviglioso.
Mi è piaciuto da quanto ti ho immaginato mentre pizzicavi la tua guanciotta fino alla fine, quando hai parlato dell’istantanea del futuro. Giuro, sei splendida. Il tuo Giappone mi porta con te! <3
Cucciola mia! Io sono certa che ci andrai presto anche tu… è un Paese talmente meraviglioso che già ti ci vedo con quegli occhioni sognanti…
Grazie tesoro, alla fine pensare a questo viaggio mi fa pensare anche a te che ci sei sempre stata!**
La bellissima conclusione sul futuro… mi ha fatto venire in mente questo, da uno dei miei scrittori preferiti, Paul Theroux al termine di un viaggio via terra, partito da Londra 🙂
“Tutti i viaggi sono viaggi nel tempo. Appena arrivato in Giappone sentii che ero andato nel futuro, in una versione compiuta di tutte le città che avevo attraversato nel percorso”.
Meraviglioso.
E che felicità nel sapere di aver risvegliato questo ricordo.
Titolo del libro? 🙂
Un abbraccio Patrick e grazie!
Avevo dimenticato di risponderti “Un treno fantasma verso la stella dell’est” (bellissimo) 🙂
Grazie Patrick, sarà il prossimo acquisto 😉
Non vedevo l’ora di leggere il tuo primo post sul Giappone.. eccolo qui ed è bellissimo cio che hai scritto 🙂
ma grazie Ele! Grazie per l’entusiasmo e per le bellissime parole 🙂
Un bel ritratto di questo paese la cui cultura mi affascina da sempre. Il periodo in cui l hai visto immagino sia anche il più bello, con tutto quel rosa intorno. Stupendo Farah ❤
Non mi resta che vederlo anche in autunno per scoprire quale sia il periodo più bello… ho un debole per i paesaggi autunnali!
Grazie Cristina cara, ti stringo forte**
Ciao Farah,
che dire, leggere il tuo post – e prima ancora seguire il tuo viaggio – mi ha fatto pensare e sognare il Giappone come mai prima d’ora! Non vedo l’ora di leggere gli altri 😀
Sara
Ma che cosa bellissima, grazie! Sarebbe scontato dire “vai assolutamente in Giappone appena puoi” ma…… te lo dico ugualmente! E’ meraviglioso 🙂
Un abbraccione Sara!
Ciao Farah, ho scoperto da poco il tuo blog, complimenti, tra quelli di viaggio uno dei pochi che valga la pena di leggere. Da un paio di lustri frequento il Giappone, mi capita di andarci due o tre volte l’anno e ad ogni arrivo mi invade un senso di sollievo perchè so che per qualche giorno niente mi potrà turbare, sarò circondata da bellezza, efficienza, gentilezza, sicurezza, cibo fantastico e, come dici molto bene tu, da un senso di futuro che noi ahimé ci sognamo… almeno qui nella capitale! Quello che mi piace particolarmente dei giapponesi è che in pochi decenni si sono molto modernizzati ma non (troppo) occidentalizzati: le loro tradizioni, i loro riti, la loro identità insomma, mi sembrano ben vivi. Aspetto le altre tue impressioni!
Ciao Grace,
grazie di cuore per questo commento e per i complimenti, sono parole che fanno davvero bene! Posso chiederti come mai vai così spesso in Giappone? Si sta scatenando una forte invidia (buona ovviamente) 🙂 Comunque hai pienamente ragione, è un qualcosa che ho percepito fortemente anche io… sono modernissimi e contemporaneamente riescono a mantenere le loro tradizioni, ad essere unici. Che nostalgia provo di già!
Grazie ancora e un abbraccio!
Il “principe consorte”
Il “principe consorte” 😉 ci va spesso per lavoro e quando riesco a liberarmi dei vari impegni vado con lui ma questo paese ci piace talmente che ci siamo stati più volte anche in vacanza. Anche perché, come stai sperimentando pure tu, appena torniamo ci viene la nostalgia!
Se ti piace leggere – e non ti fai scoraggiare dai volumi “corposi” – ti consiglio due libri di Fosco Maraini (padre della più famosa Dacia), antropologo e orientalista, che ha vissuto in Giappone negli anni ’30 e ’40: “Giappone. Mandala” e “Ore giapponesi”, meravigliosi anche perché raccontano di un tipo di vita che era durata secoli e che è stata spazzata via dalla guerra.
Sull’argomento cibo invece un libro divertentissimo scritto da un giornalista britannico in viaggio con la famiglia e deciso a decifrare tutti i segreti della cucina giapponese: “Sushi and beyond” di Michael Booth.
Un abbraccio anche a te!
Grazie per questi consigli meravigliosi!
Mi sa proprio che andrò a fare un po’ di sano shopping 😉
Ciao Grace, sei stata davvero carinissima
Mi hai fatto rivivere quei momenti, quella magia. Hai evindenziato tutto ciò che rende il Giappone così speciale, lo hai fatto tuo. Grazie tesoro :*
Aspettavo il tuo commento…. grazie a te tesoro, ti ho sentita così vicina prima, durante e dopo questo sogno che ho realizzato!
Grazie :*
Ciao,
questo post mi è piaciuto molto e l’ho scelto per la mia TOP OF THE POST della settimana 🙂
http://www.damammaamamma.net/2015/04/top-of-the-post-13-aprile-2015.html
che cara che sei Marina, grazie mille!
La bellezza e l’essenza del viaggio è questo! Entrare in contatto con un mondo nuovo, che forse qui in Italia davvero non sarà mai possibile, e scoprire che li esiste…in una cultura completamente differente si trova una qualità della vita per certi aspetti incredibile! che bello questo tuo viaggio, si percepisce dalla tue parole quanto ti ha arricchita e colpita!! Non vedo l’ora di divorare tutti i tuoi post sul Giappone 😉 e spero un giorno di chiederti consigli per un viaggio, chissà. Buoni viaggi. Monica – I Viaggi di Monique
quanto hai ragione Monica… viaggiare è stupendo proprio per questo, osservare nuove culture con occhi affamati e provare a farne parte, anche se per brevi periodi di tempo. E’ pura magia.
Spero davvero anche io di poterti essere di aiuto un giorno, sarebbe bellissimo 🙂
Grazie di cuore Monica!
Il Giappone se lo vivi ti entra dentro. Attraverso le tue parole sono ritornata là 🙂
E poi che belle foto!
Hai pienamente ragione… è un bel pugno nello stomaco, ma incredibilmente piacevole 🙂
Grazie di cuore!
Ciao Farah, che dirti? ……….attraverso i tuoi occhi e i tuoi racconti delicati , ho visitato il Giappone anch’io …….sono orgogliosa di te……ti abbraccio forte forte a me!
…e io sono felice.
Ti adoro**
Per me sei stata semplicemente splendida! Pensavo di sognare con i tuoi messaggi e le foto che hai pubblicato. E questo post conferma la tua bravura. Emozionante, io non ho altre parole per il tuo Giappone. Ti abbraccio :*
E tu sei stupenda. Il tuo entusiasmo mi ha dato tantissima carica, sei un cuore!
Ti voglio troppo bene**
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Bel post! Mi hai fatto aumentare la voglia di andarci 🙂
Poi questa cosa che tutti si salutano, anche tra sconosciuti è stupenda!
Si, è una cosa davvero stupenda e simpatica! Ci si passa accanto ed ecco che scatta il sorriso accompagnato dal saluto. Meravigliosi!
Grazie Chiara 😉
Impensabile girare con il telefonino a vista qui. Ti rubano anche il pantaloni!
Ahahah non dirlo a me che vivo a Roma! 😉
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mi fa piacere che il primo dei ‘pensieri sparsi’ sia proprio il motivo principe per cui mi piace il Giappone, veramente. Il tuo resoconto conferma l’idea che mi sono fatto e le mie aspettative per quando ci andrò: oggi ho visto il tuo video ed è stato come regalarsi uno scorcio del proprio futuro! arigatou gozaimashita
Grazie Kim per questo commento, è davvero speciale e leggo tra le righe tantissima sincerità.
Te ne sono davvero riconoscente e spero che questo “scorcio di futuro” sia più vicino di quanto credi!
Un abbraccio**
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Sono sicuro che un giorno anche l’Italia arriverà a questi livelli…
…mai perdere le speranze! 😉
Ah ah ah…eh già, se tutti la pensassero come te, lo Stivale sarebbe un posto migliore!
No vabbè, a leggere i tuoi post però non mi passeranno più questi 4 mesi che mi separano dal mio viaggio in Giappone … :/
Bravissima ancora!
Curiosissima di leggere delle tue avventure… 🙂
p.s.: perdonami, leggo solo ora il tuo commento! :*
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Dirti semplicemente complimenti non basta! Questo articolo e’ favoloso, ricco di emozioni e magia..Fa venir voglia di partire subito! Bravissima!
Luana, che dire?
Grazie di cuore per queste bellissime parole, non sai quanto bene mi fanno.
Un forte abbraccio!