[Soundtrack consigliata: Qui – Le luci della centrale elettrica]
Quanto è strano questo momento. Guardo lo schermo e dopo più di 1 anno cerco di scrivere il mio Instamonth del mese, un tipo di post che è sempre stato molto introspettivo ma che mi ha sempre dato la possibilità di riflettere. Su di me, su cosa mi circonda, sui miei pensieri, quelli più difficili da esternare.
Dal mio ultimo Instamonth sono trascorsi 16 mesi, i più strani che io abbia probabilmente mai vissuto. 16 mesi in cui sono stata in Asia, in Africa, in Olanda, in Spagna, in Francia e in tanta ma tanta Italia. 16 mesi in cui ho letto (poco), ho pianto (tanto), ho creduto di non farcela perché sopraffatta da ricordi e sentimenti per poi pensare invece di essere forte abbastanza. Mesi in cui ho rimesso in ordine un po’ di cose compreso questo blog, ho fatto la zia e abbracciato forte. In cui ho permesso che mi venissero asciugate le lacrime e che parole sincere di chi crede in me cullassero i miei momenti prima di addormentarmi. Mesi di nuovi acquisti, di mutuo negato, di lavoro intenso, di incazzature. Ma anche mesi in cui ho sorriso, ho provato attimi di felicità vera, mi sono abbandonata alle emozioni nel riorganizzare fotografie di viaggi passati e presenti, che pubblico ora piano piano su Instagram.
Più che un Instamonth di Settembre mi rendo conto che questo assomiglia più all’Instamonth del mio ultimo anno e mezzo, ma ho così tanta roba dentro che non so nemmeno da dove iniziare… e oggi? Beh, non immaginate quanta voglia di vita mi esplode dentro. La mia sete di viaggi è aumentata a dismisura e oggi inizia ufficialmente il mio countdown personale alle prossime tappe: ancora 25 giorni e sarò a New York, Niagara Falls e Boston (per le quali aspetto davvero i vostri consigli). E poi… poi chi lo sa cosa sarà. E nemmeno me lo voglio chiedere più. Vivo oggi e io oggi voglio stare bene. Con il mio zaino sempre in spalla, ovvio!
E adesso sono qui
è un superpotere essere vulnerabili
Il mio Settembre in 3 parole?
Progetti. Novità. Amicizia.