E’ un po’ di tempo che sono ferma. Fisicamente e anche un po’ mentalmente. In questi ultimi mesi la valigia si è impolverata, le mie dita non non sono riuscite a comporre parole sensate e la mia mente non ha partorito nulla che mi convincesse fino in fondo. Poi, però, è arrivato il giorno in cui ho preso un treno e ho lasciato una Rimini piovosa per “rotolare verso Sud”, in Puglia… e niente, ci voleva proprio questa terra meravigliosa per riequilibrarmi, per ricordarmi quanta sete ho di scoperta, per scuotermi dal torpore.
Il sole caldo che mi ha investito fuori dalla stazione di Bari mi ha accompagnato qualche ora dopo nella mia prima, ufficiale uscita in barca a vela. Ho solcato le onde blu del mare con il vento dritto in faccia, seduta a gambe incrociate sulla prua, e ho iniziato a familiarizzare con dei termini che ho capito che avrei sentito spesso nei 3 giorni successivi: randa, fiocco, orzare, strambare. Autentiche scene da film, accentuate da un’acqua color piombo e dal nuvolone apocalittico che in breve tempo si è fermato sulle nostre teste e che ha squarciato il cielo nel momento esatto in cui siamo rientrati in porto. Fuori il diluvio, sottocoperta l’aroma del caffè e la gioia nel condividerlo con le altre hubber di Bluewago, che non vedevo l’ora di conoscere. Ed è proprio con questo cielo lunatico che è iniziata l’avventura.
In 4 giorni ho esplorato la Puglia in diversi modi. Bari, ad esempio, l’ho assaporata insieme ai ragazzi di Velo Service che non smetterò mai di ringraziare: ho visto una luce bellissima nei loro occhi mentre guidavano i nostri risciò e ci parlavano dei segreti della loro città. I vicoli di Bari Vecchia si snodavano uno dopo l’altro e sfilavamo felici accanto a piccole botteghe di artigiani, alle donne intente a preparare le orecchiette, all’imponente Basilica di San Nicola, al Teatro Petruzzelli, a Piazza Mercantile con la sua “colonna della giustizia”. E la passione l’ho sentita ancora nelle parole di Vincenzo&Nicola, i ragazzi che hanno creato quel piccolo mondo squisito che è lo Speakeasy; il loro Bajan Rum Punch sarà decisamente difficile da dimenticare.
Dopo la prima notte cullata dal mare (che sensazione meravigliosa), abbiamo poi viaggiato a bordo di un minibus che si è arrampicato su strade fiancheggiate da centinaia di ulivi alla volta di Castel del Monte e Trani. Il primo è un castello ottagonale voluto da Federico II, avvolto nel mistero, lucente nei suoi marmi e ipnotizzante nella sua storia. La seconda è un borgo composto da momenti sospesi: i pescatori con le loro reti, il candore delle strade, la magnifica Cattedrale affacciata direttamente sul mare. Unica nel suo genere.
E se Locorotondo, Alberobello e le stupefacenti Grotte di Castellana (delle quali tornerò a parlarvi presto) sono stati degli incantevoli e sospirati ritorni, Monopoli è stata un’autentica e bellissima scoperta. Chiudo gli occhi e sento ancora il profumo del bucato e degli aromi provenienti dalle pentole sul fuoco. Vedo i vecchietti seduti sulle sedie di plastica disposte a semicerchio intenti in intricatissimi discorsi in dialetto, ma anche le porte delle case aperte e gli abitanti che ti salutano quando ti incrociano. Vedo i meravigliosi marmi della Basilica di Maria Santissima della Madia e le barchette colorate ormeggiate nel porticciolo, dove mi sono svegliata con il verso dei gabbiani.
Credo poi fermamente che Polignano a Mare sia uno dei luoghi più poetici al mondo e che sia anche destino che io debba incontrarla sempre quando il vento fortissimo fa incazzare il mare. L’ho attraversata in bicicletta con i ragazzi di Puglia Cycle Tours, dalle sue terrazze a strapiombo sul mare fino all’Abbazia di San Vito, con la salsedine ad impregnarmi i capelli e una Puglia impegnata a mostrarmi ogni sua sfumatura. Compreso un cielo che sembra dipinto. E in momenti così mi chiedo come ho fatto a vivere per 6 anni lontana dal mare…
…il mare, appunto. Che ad un certo punto ha deciso che non gli andava bene che lasciassimo la Puglia e si è arrabbiato, ma proprio tanto. Tanto che mi ha capovolto lo stomaco nella traversata di ritorno da Polignano a Bari, con un insolente maestrale a piegare la nostra barca. Così tanto che mi ha sballottato qua e là mentre cercavo di raggiungere la porta del bagno, facendomi riempire le gambe di lividi. Così tanto che per circa 6 ore non ho quasi pronunciato parola. Così tanto che, alla fine… lo perdono. Quale altro elemento naturale potrebbe mai regalarmi così tante emozioni diverse?
p.s. sono doverosi i ringraziamenti nei confronti di chi ha reso possibili questi indimenticabili 4 giorni tra terra e mare: parlo di chi ci ha preso per la gola (e fatto prendere qualche kg) ovvero l’Antica Salumeria di Nicola Lapesara, il Ristorante Pepoi di Trani, l’Osteria del Caroseno di Castellana, il Palazzo Indelli di Monopoli e il Cala Ponte Resort e ancora PugliaPromozione, i meravigliosi skipper di Assonautica Bari, Charter Occasionale e Viacolventovacanzeinbarca, il Porto Turistico Cala Ponte, la nostra meravigliosa guida Samantha e, ovviamente, Bluewago.
15 Comments
Meraviglioso ripercorrere questi momenti ^-^ la foto del gatto *-*
A presto orsetto-abbraccia-tutti 🙂
il mio micio super vanitoso! 🙂
una delle cose più belle di questo viaggio è stato senz’altro conoscerti Vale. Ti abbraccio come sai!
La Puglia deve avere sicuramente qualche potere magico… e anch’io a Polignano a mare ho lasciato un pezzetto di cuore!
Complimenti per il post traboccante di spunti!!
Mery
Grazie a te Mery per essere arrivata qui
Polignano è un autentico gioiello, chissà se la vedrò mai da “pettinata” 😉
Un forte abbraccio**
Descrizione impeccabile …….bravissima…..come sempre!
Il tuo commento è sempre il più atteso. Il più bello. :*
Bellissimo post e splendide foto, come sempre !
E fai sempre venir voglia di partire all’istante…
Ciao ciao
Max
Max, che bello risentirti!
Sei sempre gentilissimo, grazie davvero di cuore 🙂
Un abbraccio!
Sapere che la Puglia ti ha rigenerato rigenera me. Torna presto tesoro ❤️
torno presto. è una promessa. <3
Capisco perfettamente ciò che intendi nella tua introduzione del post. L’immobilità temporanea, la mancanza di ispirazione, di capacità di creare qualcosa che ti piaccia. Poi arriva qualcosa che ti spinge verso una nuova strada oppure ti fa ritrovare la tua. Ti serviva questo viaggio e hai “partorito” un post e, soprattutto, delle foto degne di te <3
quanto mi mancava leggere i tuoi commenti stellina!
e sono ancora più felice di vedere che anche tu hai ritrovato la tua spinta. era necessaria. e ora sono avida di leggerti…. e non vedo l’ora di vederti.
presto <3
Il vento non manca in Puglia, secondo me attraccare ad Otranto è pazzesco.
spero ci sia presto l’occasione per farlo, Otranto è meravigliosa!
Che meraviglia, sarà che ho un debole per le vacanze e gite in barca a vela. Ho un ricordo bellissimo della Puglia, e spero di poterla navigare e vedere dal mare prima o poi 😉 Racconto e foto bellissime!