Europa

Josefov: il Ghetto Ebraico di Praga

Premessa: Praga mi ha stregata. Sono tornata da quest’ultimo viaggio a malapena 3 giorni fa e non faccio altro che riguardare le foto, tracciare percorsi sulle mappe e sfogliare (ancora) le pagine della guida. E’ una di quelle città in cui riparti con il forte desiderio di tornare al più presto per ripercorrere le sue strade e respirare ancora la sua atmosfera. Vederla per la prima volta in autunno, poi, si è rivelata una scelta azzeccata: il foliage nei parchi e nei giardini colora tutto di verde giallo e rosso, creando una cornice ai paesaggi decisamente romantica… ma ora non è di questo che voglio parlarvi. Oggi voglio raccontarvi di un luogo che ho visitato e del quale non ero nemmeno a conoscenza, una zona della città che mi ha catapultata nel passato, tra storia e racconti magici: è lo Josefov, il Ghetto Ebraico di Praga, a 2 passi da Staré Město.

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Il Quartiere oggi è sicuramente ben diverso da quello che è stato molti anni fa: ci si arriva percorrendo strade ricche di ristoranti, hotel e negozi di lusso, ma un tempo questo luogo era il tempio della violenza, del decadimento dei diritti umani, dell’emarginazione, del sopruso. Prima di essere deportati nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale, gli ebrei del Ghetto hanno però vissuto un momento di “luce” grazie all’imperatore Giuseppe II, che concesse loro più libertà e rispetto: ecco il perché del nome del quartiere, Josefov.

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Ciò che rimane oggi del Ghetto è una serie di Sinagoghe, 4 per l’esattezza, oltre alla Casa delle Cerimonie e all’antico Cimitero Ebraico, un luogo che mi ha fatto venire la pelle d’oca. Il mio consiglio è di fare il tour completo nonostante il costo sicuramente elevato per lo standard di Praga (a fine articolo troverete i dettagli tra le info utili) ma tornassi indietro rifarei di sicuro la stessa scelta. La visita comincia con la Sinagoga Pinkas, che oggi è un vero e proprio memoriale dedicato alle vittime del nazismo. Le sue pareti sono ricoperte dai nomi delle oltre 80mila vittime, al piano inferiore i nomi degli abitanti di Praga e al piano superiore quelli dell’intera Boemia, in ordine alfabetico.

Ottantamila.

Un orrore che non potrò mai comprendere. E il dolore è palpabile anche nel piccolo museo che vi è all’interno della sinagoga e che espone i disegni dei bambini che sono stati rinchiusi nel campo di concentramento di Terezín.

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La visita successiva è quella più “famosa” e anche quella che, da sola, vale probabilmente l’intero prezzo del biglietto: l’Antico Cimitero Ebraico. Una necropoli con 12mila lapidi di pietra, ammassate le une sulle altre, ricoperte di muschio, che salgono e scendono su dislivelli del terreno con grandi ragnatele che cercano di farsi spazio. E quei dislivelli hanno un perché: era impossibile infatti seppellire i defunti in altri luoghi di Praga e nel vecchio cimitero ebraico si è continuato a tumulare per ben 350 anni, ammassando corpi gli uni sugli altri fino ad arrivare a 10 strati di terreno. E così le lapidi perdono l’equilibrio, arrivano a toccarsi, a diventare l’una il sostegno dell’altra con tanti, troppi nomi e soprattutto simboli incisi: il leone, la colomba o il pesce, che interpretano i nomi o i cognomi dei defunti, o una forbice che significa che vi è stato sepolto un sarto. Un luogo silenzioso, tetro, da brividi, la cui triste storia si fonde con la magia.

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Tra le tombe, infatti, vi è anche quella del Rabbino Löw: la leggenda narra che proprio lui, plasmando fango e argilla, creò il Golem per difendere la popolazione ebrea. Il Golem era un suo fedele servitore e rispondeva solo ai suoi ordini; un giorno, però, al rabbino sfuggì la situazione di mano e il Golem iniziò a distruggere tutto ciò che incontrava sulla sua strada. Il rabbino fu costretto quindi a togliergli l’energia vitale e sempre la leggenda narra che i resti del Golem si trovino oggi nella Sinagoga Vecchia-Nuova. Quest’ultima si trova nel Ghetto ed è la più antica di tutta Europa: in parte seminterrata, con le sue arcate in penombra, le vecchie panche, i candelabri. E’ stupefacente pensare che tutto qui è ancora oggi utilizzato per le funzioni religiose.

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Il percorso nel ghetto prosegue poi con la Sinagoga Maisel (che purtroppo non ho visitato perché al momento chiusa al pubblico), la Sinagoga Klausen e la Sala delle Cerimonie. Queste ultime sono state, a mio parere, la parte del tour probabilmente più noiosa: una raccolta di oggetti, tantissimi oggetti, utilizzati nella vita quotidiana ebraica. Nascita, fidanzamento, matrimonio, morte, funzioni religiose. Cimeli di sicuro interesse storico e artistico, ma il percorso nel complesso non mi ha purtroppo entusiasmata. Ciò che mi ha fatto spalancare gli occhi è stata invece l’ultima visita, quella alla Sinagoga Spagnola, uno splendido edificio in stile moresco con le pareti e le colonne riccamente decorate. Il rosso e l’oro sono i colori che abbagliano ed è facilmente intuibile il fatto che si tratti della costruzione più recente dell’intero quartiere; a prescindere dai suoi anni, però, lascia davvero a bocca aperta.

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Lo Josefov ha sicuramente toccato qualche corda della mia anima. Qualcosa non mi è piaciuto e parlo probabilmente solo di difetti espositivi, ma è una visita che a mio parere non si può escludere durante un viaggio a Praga. Magari è banale, ma immergersi in questi luoghi serve a non dimenticare tragici momenti di una storia che non è nemmeno poi troppo lontana da noi. Una storia che brucia e che si respira tutta sfiorando quelle lapidi, impossibili da contare.

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Info Utili:

  • L’ingresso a tutti gli edifici del quartiere è piuttosto caro con un costo di 480 corone a persona (circa 17 euro). L’audioguida si paga a parte dopo aver comprato il biglietto d’ingresso e costa 280 corone (circa 10 euro) e, come se non bastasse, anche il permesso per fotografare nel cimitero si acquista a parte al costo di 40 corone (circa 1,40 euro).
  • A meno che non abbiate studiato il quartiere prima, vi consiglio davvero l’acquisto dell’audioguida anche perché all’interno delle Sinagoghe vi è solo qualche raro pannello esplicativo (in inglese).

Tutte le foto di questo post sono state scattate da Vittorio

24 Comments

  1. Praga è bellissima come città . Spesso quando andiamo in questi posti vediamo il loro passato e non tutto è bello . Spesso vediamo delle cose che ci ricordano gli orrori del nostro passato .

  2. Le tue foto sono molto belle!!
    Abbiamo letto molto riguardo questo luogo, triste e suggestivo, già incluso nel nostro itinerario..
    Ma dopo questo post abbiamo ancora più voglia di scoprirlo dal vivo!
    Complimenti 😀

    • Quando partite?
      Vedrai, Praga vi piacerà moltissimo. E il Ghetto Ebraico è uno di quei posti da includere assolutamente in un itinerario. Aspetterò di conoscere il vostro pensiero e le vostre impressioni 🙂
      Buon viaggio ragazzi e grazie di cuore!

  3. Eh niente le tue foto sono troppo belle!! Sono stata anni fa a Praga e purtroppo non ricordo tutti questi dettagli ma sicuramente ricordo il cimitero e ricordo che non si potevano fare foto e noi da bravi italiani le abbiamo fatte di nascosto per non pagare!

    • ahahha no ma infatti ce lo siamo chiesti se siamo stati gli unici ad “acquistare il permesso” per fotografare… mica c’era qualcuno a controllare?
      Comunque stavolta giro i complimenti a Vittorio, sta diventando proprio bravo bravo bravo lui 😉
      Grazie, di tutto <3

      • Very good pics, you’ve captured the emtinoos. I was in Prague recently and missed out on it. However, when in Berlin, I visited the Holocaust Museum and found it to be deeply moving. Highly recommended for anyone going to Berlin.

  4. non ho mai sentito parlare di questo posto.
    Quanta storia, si avverte il fardello del passato, l’hai saputo riprodurre benissimo con immagini e parole.
    Che voglia di Praga!

    p.s. complimenti a Vittorio, foto meravigliose!

    • nemmeno io ne avevo mai sentito parlare, è stata un’autentica scoperta, così come il Lennon Wall. DEVI andare a Praga, te lo ripeterò fin quando non inizierai ad odiarmi 🙂
      p.s. grazie <3

  5. Farah…ma quanto è bella Praga? io ci sono stata tanti anni fa, entrambe le volte a primavera e sarei curiosa di vederal d’inverno, quando i tetti si ricoprono di neve. RIcordo ancora il cimitero ebraico..suggestivo e decadente al tempo stesso, una tappa della città da vedere.

  6. È da un pò che voglio visitare Praga! Quest’anno non ce l’ho fatta ma l’anno prossimo la tengo ben presente 🙂 Belle parole Farah! Un abbraccio

    • L’ufficio del Turismo dovrebbe darmi una quota per quanto sto promuovendo la città con parenti e amici 🙂
      Ti auguro con tutto il cuore di andarci, al più presto. Così posso leggere poi le tue impressioni.
      Un abbraccio a te <3

  7. Mi ricordo questo posto come quello più affascinante e triste di Praga. Come te, rimasi sconvolta dai nomi scritti sulla parete..Hai fatto bene a parlarne e non è banale dire che certe cose non andrebbero mai dimenticate..

    ps. Bravo Vic! 🙂

    • credo di aver pronunciato 2-3 parole lì dentro. ero come ipnotizzata e sotto il maglioncino sentivo la pelle d’oca. un posto difficile da descrivere ma che spingeva dentro me per venir fuori…
      Grazie tesoro <3

  8. A parte che mentre leggevo e vedevo le foto pensavo “Ma che foto stupende!!!!” ho già la pelle d’oca perché domani abbiamo in programma proprio la visita qui… da brividi 😉

  9. Chiunque sia stato a Praga mi ha detto di esserne rimasto totalmente stregato.
    E a me che non ci sono mai stata, questo post ha fatto lo stesso effetto; i cimiteri secondo me vengono spesso “sottovalutati” ed esclusi dai tour di viaggio per “rispetto”: trovo che invece molti racchiudono una grande storia e tantissima arte (sto giusto preparando un post sul Monumentale di Torino che trovo eccezionale).
    Pazzesco comunque il prezzo per fare le foto!

    Alice
    Ps: questo post entra assolutamente nei miei post preferiti sui viaggi!

    • come non darti ragione? oltre a questo del Ghetto Ebraico di Praga penso ad esempio al Père Lachaise, il cimitero di Parigi, o lo stesso Verano qui a Roma. Sono luoghi da visitare con rispetto, non da evitare per rispetto. Io la penso così 🙂
      Comunque devo assolutamente venire a Torino, trovo assurdo non essere mai stata in questa città… così un té insieme non ce lo leva nessuno!
      un abbraccio**

      p.s.: sei davvero dolce, grazie di cuore!

  10. Praga mi è piaciuta tantissimo e così anche il quartiere ebraico. Il cimitero suggestivo, la Sinagoga Pinkas commuovente e la Sinagoga Spagnola da lasciare a bocca aperta!

  11. Praga è veramente una splendida città, poi il ghetto ebraico ti fa riflettere e ti fa capire tante cose che a scuola non ti hanno spiegato.

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