Il racconto dell’incontro con un ragazzo berbero dagli occhiali spessi, un sorriso imperfetto e che non desiderava altro che… parlare.
[Soundtrack consigliata: Chateau – Angus & Julia Stone]
Non ho mai studiato. Tutto ciò che conosco me l’ha insegnato la scuola più importante: la vita.
Questa frase non è di un personaggio famoso. Questa frase l’ha pronunciata un ragazzo berbero conosciuto in Marocco, tra le dune del deserto, nel suo italiano un po’ sgangherato ma dal suono dolcissimo. Il suo nome è Moustafa e questo mio primo articolo dal ritorno da questa terra meravigliosa non racconta cosa ho visto o dove sono stata, ma racconta dell’incontro con questo ragazzo con gli occhiali dalle lenti spesse e un sorriso imperfetto che non desiderava altro che parlare. E che, senza saperlo, mi ha fatto un grande regalo.
Moustafa l’ho incontrato a Merzouga, guida una delle tante carovane di cammelli che raggiungono gli accampamenti tra le dune. Lui deve seguire un gruppo di francesi, ma quando scopre che siamo italiani i suoi occhi si illuminano: è la sua lingua preferita e lui vuole praticarla un po’. Lo desidera tanto.
Moustafa ha 27 anni e 20 di questi li ha vissuti da nomade del deserto con la sua famiglia. Un giorno a vivere qui, domani chi lo sa. Una vita ad arrangiarsi. Lui non conosce la sua data di nascita: i suoi genitori non la ricordano e così lui ha deciso di festeggiare “il 31 dicembre, insieme al mondo intero“.
Moustafa da 7 anni guida le carovane dei cammelli, cucina tajine negli accampamenti e ascolta le persone. Lui non sa scrivere e ci racconta che quando inizia a lavorare non conosce altra lingua se non il berbero. Oggi, invece, di lingue ne parla 9. A modo suo, ma le parla. E le capisce.
Moustafa balla intorno al fuoco la musica berbera e poi ci chiede di seguirlo tra le dune di notte, a guardare le stelle. Lui, quelle dune, le conosce a memoria. E’ raffreddatissimo, sbadiglia e si stropiccia gli occhi ma non vuole dormire perché “dormire è una perdita di tempo“.
Gli chiedo se è mai stato in Italia e la risposta è “solo nei miei sogni“; mi confida che lui, qui, ci vorrebbe tanto venire per dirci che la vita è bellissima e che troppo spesso ce lo dimentichiamo. Me lo dice proprio lui, che vive di cose che per noi sono così lontane. Lui che vive di sabbia, di cammelli, di stella polare e di migliaia di persone da cui apprendere ogni singola parola… perché sono le parole a nutrirlo.
Quando gli raccontiamo di quanto ci abbiano impressionato la gentilezza e il cuore della gente del Marocco, lui mi risponde che loro sono così perché tutti siamo fratelli e perché tutti siamo uguali. Che pur non avendo nulla, se un giorno dovessero bussare alla sua porta per chiedergli aiuto lui condividerebbe con loro il suo nulla. Perché è tutto ciò che ha.
Moustafa mi ha emozionata, commossa, strabiliata. Nelle sue parole semplici e zoppicanti ho letto tutto il bello del mondo, nel suo sorriso stanco ma entusiasta ho visto la potenza della semplicità, nelle sue mani callose ho intuito la fatica. Mi ha fatto sorridere quando, nel vedere alcuni centauri fermi per un po’ di riposo nel deserto, si è avvicinato per chiedere loro di poter provare a salire sulla moto.
Ma sopratutto mi ha regalato occhi nuovi per vedere ciò che è sempre stato qui, a portata di mano; mi ha regalato la bellezza delle piccole cose e delle parole semplici; mi ha regalato un ricordo. Indelebile.
Moustafa è il riassunto perfetto di questo mio viaggio in Marocco: una terra indescrivibile popolata da persone uniche e semplici. Una terra con un cuore che batte forte per tutto e tutti, senza distinzioni.
Shukran, Moustafa!
49 Comments
Mi hai emozionata con questo post!
Non potevi iniziare a descrivere il Marocco in modo migliore!
La vita è la migliore scuola – dovremmo imparare da lui. Un ragazzo semplice ma che vive davvero. Ha gli occhi per guardare non solo per vedere.
E quanto lo invidio… 9 lingue *.*
Non avrei potuto iniziare diversamente, la voglia di parlare di lui era troppo forte. Mi ha dato troppo, avevo bisogno di condividerlo!
Grazie tesoro… 9 lingue a modo suo, ma quanto è dolce quando parla! 🙂
che esperienza magnifica, emozionante. “la vita è bellissima e troppo spesso ce lo dimentichiamo”… troppo spesso… grazie per avermi fatto incontrare il deserto con gli occhi e le parole tue..
Da un ragazzo così semplice non mi aspettavo frasi così. Dette con ingenuità, come se per lui fossero le cose più normali da dire. Grazie a te per avermi letto Simone… ti abbraccio
E’ stata una bellissima emozione leggerti. Sono persone che ti cambiano la vita, queste.
Hai proprio ragione. I modi semplici di questo ragazzo sono un pensiero ricorrente e me lo immagino lì, sotto le stelle, nella sua felicità ovattata… ed è un pensiero molto molto bello. Grazie… di cuore!
Mi hai fatto venire i brividi 🙂
È la dimostrazione che davvero il viaggio e l’esperienza sono i migliori insegnanti. A volte ti fanno capire come troppo spesso noi pensiamo di avere tutto, ma in realtà le cose più importanti le lasciamo sfuggire 🙂
eh si tesoro, più abbiamo e più vogliamo. Lui ha poco ed è felicissimo di ciò che ha e non spreca nemmeno un minuto per vivere delle sue piccole cose. Quanta ammirazione… abbiamo proprio tanto da imparare.
Grazie per le tue parole tesoro!
Davvero bello ed emozionante.
Grazie Elena, grazie davvero!
Che bellezza infinita questo post… Grazie <3 quante volte ci dimentichiamo di quanto siamo fortunati e di quanto splendore ci circonda? brava tu!
Ce lo dimentichiamo troppo spesso e dobbiamo toglierli sti paraocchi… la bellezza è ovunque e non riusciamo a vederla!
Solo a ripensare a quella notte sotto le stelle mi vengono i brividi. Grazie tesoro, splendore tu 😉
Bellssimo racconto!
E’ proprio vero che gran parte del viaggio è fatto delle persone che si incontrano!
E’ verissimo! Moustafa ma anche Youssef, Adil, Sadi e tanti altri hanno reso il mio viaggio davvero unico! 🙂
Cara Farah! I tuoi post sono semplicemente bellissimi… riesci con una semplicità assoluta a raccontarci il bello dei tuoi accattivanti viaggi ed ovviamente fai a noi viaggiare con l’immaginazione!!!grazie! <3
E’ meraviglioso leggerti qui amica mia!
Grazie tesoro, è bello sapere che mi leggi e che riesco ad emozionarti… ti abbraccio!
Io so come sei, forse, piu’ di chiunque altro, ma questa tua straordinaria esperienza, che mi hai raccontato prima per telefono e poi descritta in modo magistrale nel tuo blog, mi ha fatto pensare tanto ma sopratutto mi sono fermata a pensare al ” mio lavorare cosi’ tanto”, tanto da arrivare sopratutto stremata a sera, per…il nulla! Bisogna vivere la vita……Grazie!
è quello che cerco di trasmetterti sempre, giorno dopo giorno. Il bisogno di dedicarsi più a se stessi, di farsi un regalo, di tralasciare ciò che si “deve” fare per dedicarsi a ciò che si “vuole” fare. Curare l’anima.
La prossima volta ti porto con me… c’è un Moustafa anche per te, pronto a donarti occhi nuovi 🙂
Bellissimo racconto Farah! Grande esperienza!
Ed è così, proprio chi ha poco riesce ad apprezzare la vita nel modo giusto, a vederne la sua autenticità, riuscendo così ad avere molto più di quel che abbiamo noi.
🙂
é proprio così dolce Lucrezia, vorrei incontrarne di più di persone così… ogni giorno. In modo da non perdere mai di vista ciò che conta davvero: la bellezza delle piccole cose quotidiane che regalano felicità.
Un abbraccio!
Un giovane saggio e te brava ad “immortalare” con le parole l’esperienza di viaggio e di vita!!
Grazie Simona! Grazie per essere presente anche durante il tuo splendido viaggio negli USA! 🙂
Che dire.. questo post mi ha emozionato. Te l’ho scritto ed ora che l’ho riletto te lo confermo.. hai riportato con delicatezza e poesia sensazioni conosciute che mi hanno fatto commuovere. E’ un luogo fatto di persone speciali, veramente. Grazie. Sei stata bravissima.. <3
Vorrei tanto trascorrere ore a parlare con te dei rispettivi viaggi fatti in Marocco. Cercare un confronto con te e scambiarci emozioni, sensazioni e perché no, lacrime di nostalgia 🙂
Grazie tesoro mio, ti ho pensata tanto durante questo mio meraviglioso viaggio**
Ahhh quanto mi piacerebbe saper descrivere le emozioni come te … il deserto e i nomadi hanno dato anche a me queste sensazioni e l’unico modo per esprimerle per me è la fotografia ! Ogni volta mi dico di provare a scrivere ma …non mi esce nulla, poi leggo queste cose che scrivi tu e dico ” mannaggia perchè non mi vengono ?” Bello il Marocco e pensare che tra meno di un mese sarò li di nuovo non sto più nella pelle !
Magari un giorno ci troviamo …abbraccio !
Mara non dire così! Ognuno esprime le sue sensazioni a modo suo; io le tue foto le ho viste e, credimi, valgono molto più di 1000 parole!
Tra meno di un mese vai in Marocco?? Ti rimane un posticino in valigia??
Portami con te! 🙂
siiii ho la valigia bella grande 🙂 Mi fa piacere che hai visto le mie foto , le più belle sono su face book !
Un bacio <3
Quanto dobbiamo imparare da queste persone….. TROPPO!!! emozionante il tuo racconto..bellissimo!!
Grazie di cuore per questo tuo commento… è sempre bello trovarti qui!
grazie a te per aver condiviso e per le bellissime parole che scrivi 😉
Pingback: I colori del Marocco | Viaggi nel Cassetto
Pingback: Liebster Award | Viaggi nel Cassetto
Questi sono i regali meravigliosi ed inaspettati che a volte i viaggi ti possono regalare *-*
Soprattutto inaspettato. Tutto avrei immaginato, tranne di imparare una lezione del genere nel bel mezzo del deserto.
Grazie per questo commento, mi fa tanto piacere <3
Mi sono emozionata!! Bellissimo!! :’))
Ale… come sono felice di trovarti qui. Grazie! :*
A questo punto te lo dico anche qui, che è il posto migliore: bellissimo questo tuo scritto! E’ arrivata in pieno tutta l’emozione del tuo Marocco. Credo che il senso del viaggio stia proprio in questo genere di incontri 🙂
…e io te lo dico anche qui: GRAZIE.
Con tutto il cuore. 🙂
Pingback: Una notte nel deserto del Marocco | Viaggi nel Cassetto
Questo post mi era sfuggito. L’ho letto e mi ha emozionato 🙂
Grazie, sei tanto dolce come sempre… è uno dei post a cui sono sicuramente più legata!
Che dire cara Farh? Con questo racconto mi hai fatto venire la pelle d’oca. Sei stata fortunata ad aver incontrato una persona del genere e che ha saputo con le sue semplici parole ricordarti quali sono le cose importanti della vita. Questo tuo racconto rappresenta quella che secondo me è una delle ragioni più importanti per cui si debba viaggiare: conoscere persone uniche che ti cambiano la vita. Grazie per averlo condiviso e avermi reso partecipe di questo.
Mi era sfuggito questo tuo splendido commento perciò scusami davvero tanto per il ritardo! Si, sono stata decisamente fortunata. E credo di aver scritto questo post anche per non dimenticare e rileggerlo nei momenti che io credo “no” ma che in realtà fanno parte di questo grande ciclo che è la vita.
Grazie per questo commento e grazie per queste tue parole… le ho nel cuore. :*
Forse perché hai troppi commenti ai tuoi bellissimi post! Sdrammatizzo un po’…se no siamo troppo mielose…;)
ahahah e pensare che ci tengo sempre tantissimo a rispondere ai commenti, sono forse la cosa più importante di ogni articolo.. adoro l’interazione 🙂
Pingback: Viaggi nel Cassetto Una notte nel deserto del Marocco - Viaggi nel Cassetto
Pingback: Viaggi nel Cassetto Liebster Award - Viaggi nel Cassetto
Pingback: Viaggi nel Cassetto I colori del Marocco - Viaggi nel Cassetto